La squadra allenata da Valter Nicola ha vinto la coppa Piemonte della serie C regionale battendo a Cuneo nella finale del 15 Giugno.
Da vecchi amici, avversari, compagni di squadra, allenatori e padri di famiglia, ci siamo trovati per fare due chiacchiere su questa fantastica vittoria della squadra delle Lady Gators e su come si crea un gruppo vincente. Sono emersi aspetti molto interessanti che trovate nel gioco delle domande e risposte.
Marco Malacarne: Quali sono stati gli aspetti determinanti delle partite delle semifinali e finale?
Valter Nicola: Sono state due partite fondamentalmente diverse: la semifinale subito bene e poi abbiamo dovuto arginare il loro tentativo di rientro nell’ultimo quarto. In finale loro +14 nel primo quarto e noi ad inseguire fino all’ultimo.
Nella finale gli aspetti determinanti sono stati il non farli andare sotto di morale, facendo capire che io ci credevo molto, senza lasciarsi prendere dall’ emotività ma dando indicazione tecniche.
Marco Malacarne: Hai fatto qualcosa di particolare, come insegnamento per gli allenatori che ci ascoltano?
Valter Nicola: Ho usato toni di voce diversi con ciascuna delle ragazze. Un altro aspetto che insieme al team e a Enrico abbiamo dovuto gestire è il fare attenzione alla stanchezza e all’umidità.
Marco Malacarne: E’ successo qualcosa che non avevi assolutamente previsto?
Valter Nicola: No. Le indicazioni per vincere erano chiare: per tutti e i 40 minuti con intensità ne veniamo fuori. E far credere alla squadra di potercela fare, seppure molto difficile da trasmettere, è stato un fattore determinante per la vittoria.
Marco Malacarne: Convincere a fare ciò che è utile per vincere è proprio la cosa più difficile. Quale chiave hai trovato tu per convincere le tue atlete?
Valter Nicola: Come allenatore devi trasmettere come fare qualcosa e sottolineare quando ci riescono, senza far pesare troppo gli errori, usando una comunicazione in positivo: invece di dire di “non fare questo”, “fai quello”. … un po' come quando Velasco dice di non pensare all’elefante... Pensa che l’ultima partita del girone eravamo andati in trasferta a giocare la partita fondamentale con tante assenze di ragazze che segnano tanto, e con l’idea di fare al massimo 40 punti. Le ragazze erano in spogliatoio e mi hanno chiesto: “Ma perché giochiamo? Tanto ci hanno già messo fuori dalle semifinali.” Ma noi vincendo stasera saremmo arrivate alla semifinale nella classifica a tre a parimerito.
Ho detto alla squadra: “Noi pensiamo a vincere e vedrete che qualche cosa cambierà” Non puoi partire con l’idea che qualcosa non sia possibile, altrimenti la sconfitta è sicura. Occorre concentrarsi non su ciò che manca ma su cosa puoi fare con le forze che hai nel momento in cui ti trovi e giocarti le carte che hai in mano facendo ciò che sei brava a fare, che è quello che abbiamo costruito ogni allenamento con esercizi specifici puntando sui punti di forza e sulle responsabilità di ogni giocatrice.
Marco Malacarne: E quali sono secondo te i segreti per creare un gruppo speciale che vince?
Valter Nicola: Pur allenandoci poco insieme durante l’anno, il gruppo delle “giovani” era molto unito, fatto di ragazze umili, piene di entusiasmo e molto brave che si sono amalgamate alla perfezione da subito con il gruppo delle “storiche”. Un buon aiuto lo ha dato il capitano, che ha fatto da collante ed è stata brava a creare questo legame vincente.
Anche le giocatrici che segnavano di più non si sono mai montate la testa e questo è stato fondamentale per mantenere l’equilibrio giusto all’interno della squadra.
Le giocatrici più esperte sono state brave ad accoglierle e capire che insieme avrebbero potuto giocare e creare una squadra forte, che migliorasse giorno dopo giorno: aiutare a crescere le ragazze più giovani per vincere insieme. Una situazione win-win.
Ad esempio in finale sono stato un minuto e mezzo a guardarle giocare, con il pubblico che faceva un tifo incredibile, la squadra che si aiutava in campo e dietro la panchina che urlava e tifava: per tre azioni mi sono goduto lo spettacolo e non ho detto niente. E’ stato un momento bellissimo.
Marco Malacarne: Secondo te le squadre hanno bisogno di un allenatore che interviene molto o che lascia giocare, come stile di guida?
Valter Nicola: Dipende dalla squadra. Noto che ci sono tanti “urlatori” che in realtà non dicono niente di utile da fare in campo. Urlare se serve si, ma dicendo che cosa vuoi che accada in campo proprio quella azione lì, altrimenti l’azione successiva se lo sono già dimenticato.
Bisogna essere molto pratici.
Ad esempio il time-out lo chiedo soltanto quando devo dire di fare una cosa specifica in un certo momento, non per tutta la partita.
Marco Malacarne: Ma in questo modo non è difficile per chi è in campo, giocare sul periodo dei 40 minuti di una partita?
Valter Nicola: E’ l’allenamento che determina la strategia di gioco. E poi , come è successo, puoi anche vincere una partita facendo uno schema mai provato prima. Nella partita si possono anche giocare varianti ai giochi che la squadra conosce perché è proprio ciò che capita nelle situazioni di gioco.
Marco Malacarne: Molto bene, un’ultima domanda, Valter: quali sono state le emozioni che hai vissuto nel momento in cui avete vinto?
Valter Nicola: E’ stata una gioia molto grande, anche perché condivise con mia figlia. Ora guardo al futuro cercando di ricominciare con una nuova squadra, senza due giocatrici importanti che andranno a giocare in un’altra squadra. L’anno prossimo partirò con le Under 17 al completo che nutriranno il gruppo esistente che ha giocato il campionato di serie C quest’anno. Abbiamo fatto i primi allenamenti, con ragazze che sono state allenate egregiamente dal loro allenatore precedente. Faremo il massimo come abbiamo fatto sempre.
lunedì, 01 gennaio 0001